"Nel mare ci sono i coccodrilli" di Fabio Geda
recensione di Riccardo Socea (2C)
Enaiatollah
Akbari è un ragazzo afgano che viene abbandonato
dalla madre all’età di 10 anni in Pakistan affinchè riuscisse a trovare lavoro e a rifarsi una vita lontano dall'Afghanistan, un paese in cui i Talebani hanno portato miseria e limitato tutte le libertà.
In Pakistan rimane per un po' di tempo, poi Enaiatollah decide di andare in Iran dove verrà impiegato come manovale nei cantieri delle cave di pietra.
Passato qualche anno vuole lasciare l'Iran per andare in Turchia ed affronta un viaggio lungo, stancante e pericolosissimo.
Rischia di morire più volte sulle montagne e, appena arriva in Turchia, viene trasportato a
Istanbul nel sottofondo di un tir dove resterà per 3 giorni senza poter fare il minimo movimento.
Si allontanerà anche da qui, infatti riparte per la Grecia insieme a due ragazzi più piccoli di lui.
Tutti insieme affronteranno il mare
utilizzando il gommone e la morte risparmierà solo lui.
Infine
arriva in Italia e si stabilisce a Torino, dove una famiglia lo prende in affido e riesce a fargli ottenere lo stato di rifugiato politico.
La storia raccontata in questo libro è una storia vera e ci fa capire le sofferenze che devono affrontare le persone che lasciano il loro paese per cercare di ottenere una vita migliore.
Questa è una foto di Enaiatollah Akbari e, dietro di lui, c'è lo scrittore Fabio Geda, autore del libro.
Qui un articolo del quotidiano "La Stampa" di Torino in cui si dice che Enaiatollah oggi sta bene e si è laureato in Scienze Internazionali
Qui Enaiatollah viene intervistato in un programma televisivo dalla giornalista Cristina Parodi.
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