"Storia di Iqbal" di Francesco D'Adamo
recensione di Maria Marruchi (classe 2D)
Il libro è ambientato in Pakistan e il
protagonista si chiama Iqbal, un bambino realmente esistito.
Hussain Khan è un commerciante di tappeti che
sfrutta i bambini, tra cui Iqbal e Fatima, costringendoli a stare tutto il
giorno al telaio per fare i tappeti.
L’uomo inganna i genitori dei bambini dando pochi
soldi e prendendo in cambio i loro figli per estinguere il debito che non
finisce mai.
Iqbal tenta di scappare più volte e viene punito
molto duramente dal padrone, ad esempio viene rinchiuso nella “tomba”, un luogo
buio in cui non si può né bere e né mangiare.
Dopo una sua fuga, però, porta con sé un
rappresentante del Fronte per la liberazione dei bambini dallo sfruttamento
minorile.
Un giorno però arriva un ragazzo, Iqbal, che
scappando più volte, porta con sé uno del fronte della liberazione e Hussain
Khan viene arrestato.
Tutti i bambini vengono riportati a casa ma Iqbal
rimane con il Fronte per liberare altri bambini sfruttati, così diventa molto
famoso e riceve anche diversi premi.
Durante le feste di Pasqua però fu ucciso da uno
sparo e l’assassino non fu mai identificato.
Il libro parla di una storia vera, dà un grande
insegnamento e vuole ricordare un bambino come Iqbal, diventato in tutto il mondo il simbolo della
lotta contro lo sfruttamento minorile.
Questa è una foto del vero Iqbal
Sulla storia di Iqbal hanno fatto anche un film.
Questo è un lungometraggio ispirato alla sua vita.
Nota della prof:
L'autore del libro, Francesco D'Adamo, ha svolto tre anni fa un incontro con i ragazzi dell'Istituto "Martiri di Civitella" all'interno del progetto di lettura "Adotta l'autore".
Qui una foto di D'Adamo nella nostra aula magna e, sotto, ancora lo scrittore che parla con i ragazzi
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